martedì 28 dicembre 2010

Misto è bello

Entro in un bar che di solito non frequento.


La barista cinese, sorridente e loquace, mi racconta di una sua cliente che ha appena avuto un bambino.
La mamma è italiana, mi spiega, il papà è cinese: e il bimbo è bellissimo. Lo dice con un sorriso tale da illuminarmi la giornata.
Un mondo nuovo è possibile.



L'unica razza che conosco è quella umana. Albert Einstein


giovedì 23 dicembre 2010

Letterina di Natale

Caro Babbo Natale,
Non sono certa di essere stata abbastanza ''buona'' quest'anno.
Sono stata accidiosa e golosa, superba e invidiosa e tanto altro...
Tutto sommato, però, credo di essere stata abbastanza ''vera''.
Ti basta questo? No?
Allora facciamo un accordo: non portare regali a me.
Ma porta a tutti gli esseri umani questi doni:
''Il coraggio di volere e di decidere.
Un cuore morbido che includa gli altri.
Un'anima candida capace di gioia e meraviglia.''
Grazie, caro Babbo Natale.
E buon lavoro.

''Io onorerò sempre Natale nel cuore, io ne serberò il culto tutto l'anno''. Charles Dickens

domenica 12 dicembre 2010

W Babbo Natale

Lo confesso subito: adoro questo periodo dell'anno.
Adoro le luminarie, i tetti imbiancati, l'aria frizzante, le vetrine scintillanti, il "siamo tutti più buoni", le canzoni d'altri tempi. Adoro fare l'albero, cercare i regali, pregustare il pranzo del 25.
Adoro aspettare Babbo Natale.
Adoro fin gli spot pubblicitari con bambini bellissimi che trasudano zucchero.
Lo so, lo so: è il trionfo del buonismo, un inno al consumismo, uno schiaffo alla miseria, e poi sono tutti stressati, e il vero Natale è altro...
Certo, c'è un momento in cui raccogliersi e contattare il significato profondo di questo evento. Ma questa è la stagione in cui la bambina in me va in giro con occhi sorridenti e Jingle Bell in testa.

S'io fossi il mago di Natale farei spuntare un albero di Natale in ogni casa, in ogni appartamento dalle piastrelle del pavimento ...  Gianni Rodari


giovedì 2 dicembre 2010

Buongiorno inverno

Stanotte ha nevicato.
Esco da casa al mattino presto, scendo con cautela gli scalini in cortile, attenta a non scivolare e borbottando fra me e me.
Nel biancore e nel silenzio, un essere mi corre incontro: uno dei meravigliosi gatti della comunità vicino a casa mia.
Rosso, pelosissimo, miagola e borbotta pure lui.
Mi segue per un po', e non smette di parlare.
E' la prima neve che vede, e sono certa che nella sua lingua mi racconta dello stupore del paesaggio imbiancato, del calo della temperatura, del fatto che le sue ciotole si sono riempite di neve, e non è che per caso gli posso offrire la colazione?
Lo rassicuro che presto avrà il suo cibo e lo saluto sorridendo.
Un bellissimo inizio di giornata.


A volte i gatti ci guardano con occhi così languidi, così carezzevoli e umani che quasi ci fanno timore, perchè è impossibile pensare che lì non ci sia un'anima. Théophile Gautier

martedì 23 novembre 2010

Scene di (stra)ordinaria gentilezza

In posta.
La signora di una certa età che cede il suo turno a una ragazza di colore in avanzato stato di gravidanza.
Alla TV.
Il cantante rock ribelle e provocatore che, con un sorriso da bambino che gli si allarga sul volto, ringrazia il personale dell'ospedale che l'ha soccorso per un malore.
In auto.
La ragazza che si ferma per favorire l'inserimento nella fila di un'auto che proviene da una viuzza laterale e nessuno lascia passare.
Al supermercato.
Le due donne che arrivano contemporaneamente all'ultimo carrello. Uno sguardo, un sorriso, poi una delle due lo lascia all'altra, che ringrazia.

Non c'è niente di più forte della gentilezza e niente di più gentile della vera forza. R.W. Sockman

venerdì 19 novembre 2010

La vera rivoluzione

Recentemente sono stata alla presentazione degli ultimi libri di Beppe Severgnini e Bill Emmott, scrittori e giornalisti. Il tema della serata era la situazione attuale in Italia.
In una terra tradizionalmente di sinistra come quella in cui vivo, sarebbe stato molto comodo e un po' scontato lasciarsi andare alla facile ironia e alla denigrazione dell'attuale governo.
L'incontro ha invece preso un'altra piega e mi ha colpito una frase, che non mi sarei aspettata in quel contesto: “la vera rivoluzione parte da sé”. Incominciare la rivoluzione dentro di sé, invece di puntare il dito fuori, significa individuare e correggere innanzitutto in se stessi quegli aspetti in ombra che tanto facilmente c'indignano quando li riconosciamo in altre persone. Egoismo, manipolazione, furbetterie varie, clientelismo, menzogna, in una qualche misura ci riguardano tutti. Ecco, possiamo iniziare da lì a costruire "un mondo nuovo".
Tenendo sempre presente che, nonostante tutto, esistono in Italia realtà davvero meritevoli, come i ragazzi di Addio Pizzo in Sicilia. Non tutto il Sud è sconfitto, non tutti i giovani sono tronisti o veline. Non tutta la società è preda di finti valori. La generalizzazione è un virus letale.

"Siate realisti, chiedete l'impossibile"

domenica 7 novembre 2010

Altri motivi per essere felici adesso


1. Siamo nati come esseri umani (e non come funghi, alghe, iguane o gnu), dotati della capacità di crescere, cambiare, scegliere. Siamo nati con la libertà essenziale di cercare la nostra "felicità".

2. Abbiamo delle relazioni: famiglia, amici, parenti, colleghi. Il barista, la parrucchiera, il dentista... A volte sono relazioni superficiali, a volte confittuali o fastidiose: ma siamo comunque in relazione. Non siamo soli. E in qualche momento di vera gioia possiamo sentirci davvero vicini a qualcuno.

3. Possiamo prenderci cura di un animale domestico, e ritrovare il contatto con un'affettività pura, non mediata dalla ragionevolezza, che nutre e scalda il cuore.

4. In questa stagione, possiamo fare una passeggiata in un parco, godere dei colori e degli odori dell'autunno, respirare l'aria umida, sentire le foglie secche scricchiolare sotto i piedi, mangiare le caldarroste...

Uno dei grandi segreti della felicità è amare ciò che già si possiede.   Émilie du Châtelet

mercoledì 3 novembre 2010

Si può fare

E' una giornata grigia e piovosa.

Un'anziana donna in pantofole sta distribuendo la spazzatura nei vari bidoni per la raccolta differenziata.
Ogni tanto si ferma a valutare un rifiuto, poi lo deposita nel rispettivo bidone.
Questa donna fa coscienziosamente il suo dovere civico.

Piove, lei è parecchio avanti con l'età e forse il compito di differenziare le appare un po' oscuro nei modi e nelle finalità.
Eppure lo fa.
Chapeau.



L’uomo non è altro di ciò che fa.    J.P. Sartre

martedì 26 ottobre 2010

Momenti di gloria

Il treno su cui sto viaggiando è in ritardo. Probabilmente perderò la coincidenza.
Come me, un nutrito gruppo di passeggeri scalpita davanti alla porta, mentre lentamente il treno entra in stazione. Si ferma. Con una flebilissima speranza, ci precipitiamo giù dal treno e corriamo nel sottopassaggio, verso il binario da cui parte l'altro treno.
Uno studente atletico stacca tutti e fila come un razzo. Un vecchietto arranca. Famiglie, valigie, bambini: una variegata umanità che corre speranzosa come se da questa corsa dipendesse la vita.
Arrivo al binario. Il treno è ancora lí. Il primo arrivato, il ragazzo veloce, ha avvisato il capotreno, e ci hanno aspettati. Saliamo tutti sul treno col fiato grosso e il cuore il gola, ma un'intima soddisfazione.

Ci sorridiamo, ci capiamo al volo. Ringraziamo il ragazzo. A volte è bello essere umani.


Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, andiamo insieme. Proverbio africano


lunedì 18 ottobre 2010

Niente è come sembra

La cronaca ultimamente è particolarmente densa di eventi drammatici. A questo proposito, estraggo da Repubblica del 15/10 un trafiletto di Michele Serra, giornalista e scrittore:
Che la vita sia dura e irta di pericoli è certamente vero. Che sia quell’inferno grondante sangue e morte che riverbera dal video e da molte edicole è invece falso, e produce non prudenza ma panico, non cautela ma ansia. Ogni giornalista, televisivo e non, andando a lavorare di mattina dovrebbe ripetere, con intenzione zen, questa utile litania: “Non tutti i tassisti vengono ammazzati di botte. Non tutti i cocker muoiono sotto un taxi. Non tutti gli zii uccidono e stuprano la nipote. Non tutte le discussioni finiscono in rianimazione. (...) Non tutti i passanti sono fifoni omertosi. Non tutte le notizie contengono, in nuce, l’annuncio della fine del mondo”-
I giornalisti e i media - salvo rare eccezioni - ci propinano ogni giorno una visione del mondo spaventosa. Certo, questa è una loro responsabilità. Ma la nostra responsabilità è di non farci travolgere e condizionare da questo fiume di ansie, paure, tragedie; di non respirare inconsapevolmente questi veleni tossici. Non facciamoci inquinare la mente. La nostra responsabilità è cambiare canale, spegnere la tv, soprattutto allenarci a valutare, a discriminare, a osservare. A non credere alle verità precotte, alle generalizzazioni, all’idea che là fuori ci sia un “nemico” che vuole solo il nostro male. La nostra responsabilità essenziale è di non cedere alla paura.



Impara a discriminare tra il Reale e l’irreale, aggrappati alla Realtà.
Yoga Vashishta - Vidyananda

mercoledì 13 ottobre 2010

Resistere resistere resistere

La storia dei minatori cileni è una sorta di avventura epica. Gli Eroi bloccati nel buio delle profondità della terra. I Salvatori che uniscono forze e conoscenza per compiere un Miracolo. Le Famiglie che aspettano, pregano e sperano. Un intera Nazione unita per sostenere i suoi lavoratori. I grandi Valori che - finalmente - possono esprimersi: coraggio, speranza, collaborazione, fiducia, azione, pazienza,  amore, fratellanza…
Aldilà del frastuono mediatico, certamente questa vicenda mostra cosa l’Uomo può fare: la tecnologia può compiere imprese grandiose, ma imprese ancora più grandi può compiere una comunità unita e solidale.

Il coraggio è resistenza e dominio della paura, non assenza di paura
Mark Twain

martedì 5 ottobre 2010

Siamo nati per soffrire?

La malattia di Parkinson è terribile. Può manifestarsi in modi diversi, ma comunque si presenti porta all'atroce risultato di privare chi ne soffre del controllo sul proprio corpo. Tremori, rigidità, lentezza, impaccio, oppure un'imprevedibile stranezza motoria, rendono impossibile compiere i piccoli gesti quotidiani. Spesso la persona resta lucida e assiste alla graduale dissociazione dal proprio corpo.
Ho lavorato con persone affette da questa malattia e con i loro familiari, e so bene quanto sia devastante.
Ma a volte è proprio quando la sofferenza è massima che l'essere umano riesce ad attingere a risorse che nemmeno sospettava di avere. Sotto il dolore, la fragilità, la paura, brillano il coraggio, la forza, la dedizione, la collaborazione, la tenerezza.

Michael J Fox, famoso attore americano, è stato colpito in età precoce da questa malattia. Ha scritto libri, ha creato una fondazione per la ricerca e il sostegno ai malati, e non ha timore di presentarsi in pubblico per parlare di questa malattia.
L'ho visto recentemente in una intervista, e vorrei riportare una sua frase:

"La felicità cresce in maniera direttamente proporzionale all'accettazione, e inversamente proporzionale alle aspettative. Questo è quello che ho oggi. Non l'ho scelto io, ma ho a disposizione mille altre scelte che posso fare oggi. Posso scegliere dove andare, posso scegliere come sentirmi nel luogo dove andrò... E so che se scelgo bene sarò felice".


Ho imparato dalle malattie molto di ciò che la vita non avrebbe potuto insegnarmi in nessun altro modo.
J.W. Goethe

lunedì 27 settembre 2010

Di cosa parlano le ragazze

Un gruppo di ragazzine sui 12-13 anni chiacchiera a gran voce. Argomento: i ragazzi.
Compagni di scuola, amici, attori, cantanti, tutti vengono esaminati e commentati fra risatine, imbarazzi e sbruffonate. Sorrido pensando che certe cose non cambiano mai.
Improvvisamente, invece, mi accorgo che qualcosa è cambiato.
I ragazzi si chiamano Matteo o Davide, Robert (Pattinson) o Michael (Jackson), Mohammed o Wang, e mai una volta sento un commento sul colore della pelle o sulla razza. Per le ragazzine queste sono "solo" persone, che piacciono, oppure no, per motivi che non hanno a che vedere con un pregiudizio razziale. Per queste ragazzine, una società multietnica e multirazziale è normale. Qualcosa è cambiato davvero.

Vivere nel mondo di oggi ed essere contro l'uguaglianza per motivi di razza o colore è come vivere in Alaska ed essere contro la neve. William Faulkner

giovedì 23 settembre 2010

Verso un mondo senza fame

Una notizia di questi giorni.
La Fao, nella sua relazione sulla fame del mondo, dichiara che il numero degli affamati nel mondo è sceso sotto il miliardo di persone.  E’ ancora inaccettabilmente alto, ma mi pare importante segnalare l’inversione di tendenza in atto.
Il processo è lento e pieno di ostacoli. Tuttavia, alcuni Stati si stanno avvicinando agli Obiettivi del Millennio stabiliti 10 anni fa (fra cui dimezzare la popolazione sottonutrita entro il 2015), ad esempio Brasile, Cina, Ghana, Malawi e Vietnam hanno dato un drastico taglio agli indici di povertà.  Il Brasile ha ridotto il numero di persone che vivevano in condizioni di povertà estrema da 21 milioni del 2003 a 9 milioni nel 2008; il Ghana ha ridotto i livelli di povertà del 75% tra il 1990 e il 2004.
Questo dimostra che è possibile farlo. Un buon motivo per agire ancora di più in quel senso. E’ possibile, bisogna farlo.

Ogni morte d'uomo mi diminuisce, perché io partecipo all'umanità.  John Donne

mercoledì 15 settembre 2010

La bimba perduta (e ritrovata)

Sono in fila alla cassa del supermercato. L'attesa è lunga, la gente sbuffa; tutti impazienti, di fretta.
Improvvisamente succede qualcosa. La donna che sta pagando si accorge che la sua bimba di due anni non è più vicino a lei.
Tutto si ferma. Le persone che fino a un momento prima erano immerse nei loro pensieri, nei problemi del quotidiano, ora sono allineate su un unico obiettivo: ritrovare la bimba. Per un momento, tutti escono dal guscio del proprio egocentrismo e si adoperano per
una priorità comune. Qualcuno la va a cercare, un ragazzo avvisa la sicurezza, una coppia di anziani controlla che non sia uscita in strada, qualcuno sta vicino alla madre angosciata. Un’immediata, istintiva solidarietà e collaborazione. Le piccole/grandi preoccupazioni individuali passano in secondo piano. Per un momento, d’istinto, si crea una comunità di esseri umani che cooperano per un intento condiviso.
La bimba  viene ritrovata poco dopo, si  era messa a giocare fra gli scaffali. La mamma rinasce.
Con una sorta di sollievo collettivo, e con una maggiore leggerezza nel cuore, ognuno ritorna al suo carrello, alla sua fila, alla sua giornata.

Ciò che accade a un altro accade a te stesso. Oscar Wilde

giovedì 9 settembre 2010

In ospedale/2

Sono in sala d'attesa.
Poco lontano è seduta una donna anziana, visibilmente spaventata e preoccupata.
Le si avvicina una giovane infermiera, le chiede con gentilezza come si sente, la donna racconta il suo malessere.
L'infermiera ascolta pazientemente, quindi le mette una mano sulla spalla e le dice "anche mia mamma ha avuto lo stesso malessere qualche notte fa, poi è passato tutto, ora sta bene".
La donna si è calmata. Sorride. L'infermiera gentile si allontana. Sono bastate poche parole, un momento di ascolto, un contatto umano.


All you need is love

Quando il sistema funziona. In ospedale/1

Domenica mattina ore 7,40. Telefono al 118.
Dopo nemmeno 15 minuti arriva l'ambulanza, dopo 25 siamo in ospedale.
Eseguono esami e controlli vari. E' necessaria una visita specialistica in un altro ospedale della provincia. Un volontario della Croce Verde, paziente e rassicurante, ci porta con l'auto, ci aspetta e poi ci riaccompagna.
Dopo alcune ore, visti gli esiti favorevoli, possiamo tornare a casa; nulla di grave, per fortuna.
Penso al privilegio di poter contare su un soccorso che arriva, su medici preparati, su infermieri e volontari disponibili ed efficienti; su un ospedale pulito ed organizzato; su strumenti diagnostici all'avanguardia.
Certo, non è "perfetto", e non voglio negare che il Servizio Sanitario è a volte causa di tragedie. Non è perfetto. Ma già così, è utopia per la maggior parte degli abitanti di questo pianeta. E lo sarebbe stato anche per i nostri nonni.
Non dimentichiamo mai che, nonostante tutto, siamo davvero dei privilegiati.

sabato 4 settembre 2010

"Ho visto un posto che mi piace e si chiama Mondo"

Recentemente ho visitato a Londra il Museum of Natural History, museo di scienze naturali.
L'esposizione è maestosa, le sale grandiose.

E' un viaggio nella meraviglia del mondo che ci circonda, con i suoi infiniti tesori, i suoi misteri, la stupefacente varietà della natura: cristalli così sottili da sembrare piumini da cipria, legno fossile così antico da sembrare marmo, animali giganteschi, dalla balena azzurra ai dinosauri, la nascita della vita nel ventre materno, gli inganni della percezione, il processo dell'evoluzione, l'infinito cosmo lontano...

Ho vagato con gli occhi pieni di meraviglia per la bellezza sfacciata del mondo che ci circonda, per i suoi doni che lì riuniti, tutti assieme, si evidenziano nel loro splendore. Ho ammirato la capacità d'insegnare, istruire, informare in modo stimolante, interattivo, divertente.

Ho visto bambini e adulti esplorare i misteri del corpo umano, trasalire davanti ad un T-Rex "vivo", sussultare nel simulatore di terremoti,  estasiarsi davanti alla infinita varietà di mammiferi, insetti, piante, fiori, minerali; intenerirsi davanti ai cuccioli, stupirsi per la vastità dell'universo e le profondità dell'oceano, per la potenza dei vulcani e per le forze che animano il nostro pianeta.

Mi sono commossa vedendo quanta attenzione è dedicata al rispetto per l'ambiente, all'uso consapevole delle risorse naturali, con l'obiettivo dichiarato che l'essere umano diventi "da conquistatore e sfruttatore a guardiano e gestore".

I bambini - e gli adulti - che hanno la fortuna di poter visitare questo museo guarderanno forse alla Madre Terra con maggione attenzione, maggiore rispetto, e un pizzico di consapevolezza in più.


La vita non è che la continua meraviglia di esistere.  R. Tagore

mercoledì 1 settembre 2010

C'era un ragazzo che come me...

Alla fermata dell’autobus c’è un ragazzo come tanti. Sta inviando messaggini col cellulare. Lo scambio dev' essere divertente, perché a ogni sms che riceve la bocca gli si allarga in un grande sorriso, e fa qualche risatina tra sé e sé.

Un ragazzo come tanti.

Il fatto che abbia una lunga barba nera, un copricapo tradizionale e una tunica lunga fino ai piedi, il fatto che sia un musulmano ortodosso, è irrilevante.

Pregiudizi e intolleranza sbiadiscono davanti alla sua natura essenziale di giovane ragazzo.

Dalla tunica spuntano le Nike. Un ragazzo come tanti. Un essere umano, innanzitutto.


Di notte tutti i gatti sono grigi.   Proverbio inglese

mercoledì 25 agosto 2010

Come formiche operose

Sto curiosando sul banchetto di un’associazione per la protezione degli animali.

Si avvicina un tale che, borbottando e brontolando, se ne esce con “ma con tutti i problemi gravi che ci sono nel mondo, guarda se uno deve perdere tempo per gli animali”.

Il volontario, un anziano esperto e pacato, risponde senza scomporsi “Si, forse lei ha ragione. Io faccio questo, lei cosa fa per i problemi del mondo?”. Il tale, ammutolito, si allontana.

Il punto è che nessuno può salvare il mondo. Ma questo non ci autorizza all’inerzia, alla rassegnazione, al nichilismo. E nemmeno a svalutare chi, in qualche modo, prova a fare qualcosa.

Nessuno può salvare il mondo, da solo. Ma ognuno può fare la propria parte che, per quanto piccola, è necessaria e indispensabile.

Quello che facciamo è soltanto una goccia nell'oceano. Ma se non ci fosse quella goccia, all'oceano mancherebbe.     Madre Teresa di Calcutta

lunedì 23 agosto 2010

7 motivi per essere felice adesso

1. Sono nata e vivo in Italia in epoca di pace, e non, ad esempio, in Sudan o in Afghanistan

2. Abito in una casa confortevole, sicura, dotata di luce elettrica, acqua corrente calda e fredda, riscaldamento

3. Ho cibo in abbondanza

4. Ho un corpo sufficientemente sano, capace di muoversi autonomamente, di vedere/ascoltare/ gustare/odorare/ toccare ciò che mi circonda, di eseguire i miei comandi, e che non necessita di terapie né di medicinali

5. Ho un cervello sufficientemente sano, che mi dona la possibilità di leggere, scrivere, comunicare, informarmi, navigare nel web, parlare con persone di tutto il mondo

6. Ho la possibilità di viaggiare, spostarmi liberamente, visitare luoghi che non conosco

7. Posso godere di strumenti e risorse tecniche, tecnologiche e scientifiche inimmaginabili fino a qualche decennio fa


Ogni giorno, essere consapevole di questi doni.

“La gratitudine è il potente magnete che unisce tra loro uomini e dei”

giovedì 19 agosto 2010

Un gatto per amico

Vicino a casa mia c’è uno stabile semidiroccato, disabitato da decenni, circondato da un grande giardino. Col tempo, vi si è insediata una comunità di gatti, ben accetta dagli abitanti del quartiere. Ogni giorno assisto a scene buffe, tenere, a volte improbabili.

Il vecchietto che ogni giorno, con qualunque clima, arriva in bicicletta a portare da mangiare. E che l’inverno scorso nella neve alta ha spalato un sentierino largo appena 10 centimetri, per permettere ai gatti di raggiungere il cibo…

La signora elegante, abito blu, sandalo, fresca di parrucchiere, che fa lunghe conversazioni con i mici, sfoderando una vocetta da bambina…

L’omone massiccio e tatuato che si preoccupa se qualche gatto non risponde all’appello…


Se pensiamo ai milioni di gatti torturati e massacrati nel medioevo perchè ritenuti creature demoniache, allora possiamo solo essere fiduciosi nel percorso che l’umanità sta facendo. Il crescente rispetto per le altre forme di vita, la nascita di una coscienza collettiva che giudica certi atti atroci e punibili dalla legge, sono segni chiari del processo evolutivo in atto.


“L’uomo è civile nella misura in cui sa comprendere il gatto” J. Cocteau

martedì 17 agosto 2010

Il mondo riderà con te

Indubbiamente l'essere umano è capace di imprese grandiose, di atti eroici, di creazioni sublimi. Ma queste grandi cose ci appaiono (e a volte sono) alla portata di pochi. Pochi hanno avuto in dono il genio creativo di Michelangelo, la mente illuminata di Einstein o la dedizione di Madre Teresa. Guardare questi grandi esseri può ispirarci, ma può anche evidenziare un divario incolmabile fra noi e loro. Così, scoraggiati dal confronto, ci creiamo l'alibi perfetto per non fare nulla.

Ecco perchè questo video merita di essere visto. Perchè è col piccolo gesto di una rista che si può iniziare a cambiare il mondo.

Video: Bodhisattva in metro

Fra l'altro, il potere terapeutico, oserei dire "magico", della risata è scientificamente provato. Ridere fa bene al corpo e allo spirito, e i suoi benefici sono innumerevoli.

L'unica controindicazione è "ridere di": prendere in giro o deridere non fa stare meglio, anzi, è un esercizio aggressivo e spesso umiliante per chi lo subisce. La risata terapeutica è quella che ci fa "ridere con", che nasce dal nulla, che non divide ma unisce.

Ridere: il vero segno della libertà
R.Clair

giovedì 12 agosto 2010

Primo post. Benvenuti nel mio blog

Ero in autobus. Pioveva. Il quotidiano che avevo comprato strillava titoli deprimenti. La giornata non prometteva un granché.

Poi però ho alzato gli occhi e mi sono guardata attorno.

Ho visto l’autista del bus aspettare un anziano traballante che con passo lento arrancava verso la fermata. Ho visto una ragazza africana cedergli il posto. Ho visto un adolescente pieno di piercing e di tatuaggi fare sedere una donna incinta. Prove di umanità sul bus nr.1.

Ho sentito che queste “non-notizie” vanno condivise. Sono sostenuta da una fiducia incrollabile nel genere umano e dal fatto che, se guardo a ritroso la storia, non ho dubbi che l’umanità, sia pur in modo faticoso e contorto, stia progredendo. Sono certa delle capacità e possibilità dell’essere umano di cambiare, crescere, evolversi, migliorare. Anche per questo ho scelto la mia professione: sono una counselor e una formatrice, a contatto quotidianamente con persone che, nella sofferenza, hanno scelto di cambiare. E quotidianamente vedo all’opera “the bliss of growth”, la gioia della crescita.

Ho deciso, quindi, di dare voce all’umanità e alla vita nella loro bellezza. Di dare spazio e valore ai piccoli semi di fiducia e meraviglia in ciò che vedrò, sentirò, leggerò, vivrò.

Questo non è cieco ottimismo, non è negare la realtà dei fatti ne’ fingere che vada tutto bene. E' la scelta consapevole di guardare anche altro, di rivolgere lo sguardo anche a ciò che di buono ci circonda, d’imparare a vedere il mondo e la vita con occhi nuovi.

Questo non sarà per me un esercizio semplice: la mia natura è portata a vedere ciò che manca, piuttosto che ciò che c’è. Ma lo prendo come un impegno verso di me, e anche verso chi avrà la voglia e la curiosità di leggere e di contribuire a questo blog.

Buona vita a tutti.