martedì 31 marzo 2015

L'antica arte dell'irreparabile bellezza

Scopro l'esistenza di un'antica arte ceramica giapponese, il kintsugi. 

"Un vaso cade e si frantuma? Perfetto. Dimostra solo la natura di ogni cosa, di ogni persona. 
Tutti, fosse solo vivendo, ogni giorno ci ammacchiamo un po', tutti potenzialmente siamo "a pezzi": ma non è che a quel punto il gioco finisce. Anzi. Il gioco comincia. 
Perché, grazie al kintsugi, gli artigiani giapponesi rinsaldano con la lacca gli utensili spaccati, poi riempiono i punti di rottura con oro liquido, o in polvere, così che un piatto o un vaso non si limiti a tornare a essere se stesso: ma diventi molto, molto più prezioso e trovi davvero la possibilità di essere un oggetto unico, forte di quelle crepe, forte di quelle fragilità evidenziate dall'oro". (Chiara Gamberale su Vanity Fair)

Celebrare la bellezza dell'imperfezione. Onorare le nostre ferite, che ci danno la possibilità di risplendere ed essere preziosi nella nostra unicità.

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