Scopro l'esistenza di un'antica arte ceramica giapponese, il kintsugi.
"Un vaso cade e si frantuma? Perfetto. Dimostra solo la natura di ogni cosa, di ogni persona.
Tutti, fosse solo vivendo, ogni giorno ci ammacchiamo un po', tutti potenzialmente siamo "a pezzi": ma non è che a quel punto il gioco finisce. Anzi. Il gioco comincia.
Perché, grazie al kintsugi, gli artigiani giapponesi rinsaldano con la lacca gli utensili spaccati, poi riempiono i punti di rottura con oro liquido, o in polvere, così che un piatto o un vaso non si limiti a tornare a essere se stesso: ma diventi molto, molto più prezioso e trovi davvero la possibilità di essere un oggetto unico, forte di quelle crepe, forte di quelle fragilità evidenziate dall'oro". (Chiara Gamberale su Vanity Fair)
Celebrare la bellezza dell'imperfezione. Onorare le nostre ferite, che ci danno la possibilità di risplendere ed essere preziosi nella nostra unicità.
Ho deciso di dare voce all’umanità e alla vita nella loro bellezza. Di dare spazio e valore ai piccoli semi di fiducia e meraviglia in ciò che vedrò, sentirò, leggerò, vivrò. Questo non è cieco ottimismo, non è negare la realtà dei fatti ne’ fingere che vada tutto bene. E' la scelta consapevole di guardare anche altro, di rivolgere lo sguardo anche a ciò che di buono ci circonda, d’imparare a vedere il mondo e la vita con occhi nuovi...
martedì 31 marzo 2015
L'antica arte dell'irreparabile bellezza
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