martedì 26 ottobre 2010

Momenti di gloria

Il treno su cui sto viaggiando è in ritardo. Probabilmente perderò la coincidenza.
Come me, un nutrito gruppo di passeggeri scalpita davanti alla porta, mentre lentamente il treno entra in stazione. Si ferma. Con una flebilissima speranza, ci precipitiamo giù dal treno e corriamo nel sottopassaggio, verso il binario da cui parte l'altro treno.
Uno studente atletico stacca tutti e fila come un razzo. Un vecchietto arranca. Famiglie, valigie, bambini: una variegata umanità che corre speranzosa come se da questa corsa dipendesse la vita.
Arrivo al binario. Il treno è ancora lí. Il primo arrivato, il ragazzo veloce, ha avvisato il capotreno, e ci hanno aspettati. Saliamo tutti sul treno col fiato grosso e il cuore il gola, ma un'intima soddisfazione.

Ci sorridiamo, ci capiamo al volo. Ringraziamo il ragazzo. A volte è bello essere umani.


Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, andiamo insieme. Proverbio africano


lunedì 18 ottobre 2010

Niente è come sembra

La cronaca ultimamente è particolarmente densa di eventi drammatici. A questo proposito, estraggo da Repubblica del 15/10 un trafiletto di Michele Serra, giornalista e scrittore:
Che la vita sia dura e irta di pericoli è certamente vero. Che sia quell’inferno grondante sangue e morte che riverbera dal video e da molte edicole è invece falso, e produce non prudenza ma panico, non cautela ma ansia. Ogni giornalista, televisivo e non, andando a lavorare di mattina dovrebbe ripetere, con intenzione zen, questa utile litania: “Non tutti i tassisti vengono ammazzati di botte. Non tutti i cocker muoiono sotto un taxi. Non tutti gli zii uccidono e stuprano la nipote. Non tutte le discussioni finiscono in rianimazione. (...) Non tutti i passanti sono fifoni omertosi. Non tutte le notizie contengono, in nuce, l’annuncio della fine del mondo”-
I giornalisti e i media - salvo rare eccezioni - ci propinano ogni giorno una visione del mondo spaventosa. Certo, questa è una loro responsabilità. Ma la nostra responsabilità è di non farci travolgere e condizionare da questo fiume di ansie, paure, tragedie; di non respirare inconsapevolmente questi veleni tossici. Non facciamoci inquinare la mente. La nostra responsabilità è cambiare canale, spegnere la tv, soprattutto allenarci a valutare, a discriminare, a osservare. A non credere alle verità precotte, alle generalizzazioni, all’idea che là fuori ci sia un “nemico” che vuole solo il nostro male. La nostra responsabilità essenziale è di non cedere alla paura.



Impara a discriminare tra il Reale e l’irreale, aggrappati alla Realtà.
Yoga Vashishta - Vidyananda

mercoledì 13 ottobre 2010

Resistere resistere resistere

La storia dei minatori cileni è una sorta di avventura epica. Gli Eroi bloccati nel buio delle profondità della terra. I Salvatori che uniscono forze e conoscenza per compiere un Miracolo. Le Famiglie che aspettano, pregano e sperano. Un intera Nazione unita per sostenere i suoi lavoratori. I grandi Valori che - finalmente - possono esprimersi: coraggio, speranza, collaborazione, fiducia, azione, pazienza,  amore, fratellanza…
Aldilà del frastuono mediatico, certamente questa vicenda mostra cosa l’Uomo può fare: la tecnologia può compiere imprese grandiose, ma imprese ancora più grandi può compiere una comunità unita e solidale.

Il coraggio è resistenza e dominio della paura, non assenza di paura
Mark Twain

martedì 5 ottobre 2010

Siamo nati per soffrire?

La malattia di Parkinson è terribile. Può manifestarsi in modi diversi, ma comunque si presenti porta all'atroce risultato di privare chi ne soffre del controllo sul proprio corpo. Tremori, rigidità, lentezza, impaccio, oppure un'imprevedibile stranezza motoria, rendono impossibile compiere i piccoli gesti quotidiani. Spesso la persona resta lucida e assiste alla graduale dissociazione dal proprio corpo.
Ho lavorato con persone affette da questa malattia e con i loro familiari, e so bene quanto sia devastante.
Ma a volte è proprio quando la sofferenza è massima che l'essere umano riesce ad attingere a risorse che nemmeno sospettava di avere. Sotto il dolore, la fragilità, la paura, brillano il coraggio, la forza, la dedizione, la collaborazione, la tenerezza.

Michael J Fox, famoso attore americano, è stato colpito in età precoce da questa malattia. Ha scritto libri, ha creato una fondazione per la ricerca e il sostegno ai malati, e non ha timore di presentarsi in pubblico per parlare di questa malattia.
L'ho visto recentemente in una intervista, e vorrei riportare una sua frase:

"La felicità cresce in maniera direttamente proporzionale all'accettazione, e inversamente proporzionale alle aspettative. Questo è quello che ho oggi. Non l'ho scelto io, ma ho a disposizione mille altre scelte che posso fare oggi. Posso scegliere dove andare, posso scegliere come sentirmi nel luogo dove andrò... E so che se scelgo bene sarò felice".


Ho imparato dalle malattie molto di ciò che la vita non avrebbe potuto insegnarmi in nessun altro modo.
J.W. Goethe