martedì 5 ottobre 2010

Siamo nati per soffrire?

La malattia di Parkinson è terribile. Può manifestarsi in modi diversi, ma comunque si presenti porta all'atroce risultato di privare chi ne soffre del controllo sul proprio corpo. Tremori, rigidità, lentezza, impaccio, oppure un'imprevedibile stranezza motoria, rendono impossibile compiere i piccoli gesti quotidiani. Spesso la persona resta lucida e assiste alla graduale dissociazione dal proprio corpo.
Ho lavorato con persone affette da questa malattia e con i loro familiari, e so bene quanto sia devastante.
Ma a volte è proprio quando la sofferenza è massima che l'essere umano riesce ad attingere a risorse che nemmeno sospettava di avere. Sotto il dolore, la fragilità, la paura, brillano il coraggio, la forza, la dedizione, la collaborazione, la tenerezza.

Michael J Fox, famoso attore americano, è stato colpito in età precoce da questa malattia. Ha scritto libri, ha creato una fondazione per la ricerca e il sostegno ai malati, e non ha timore di presentarsi in pubblico per parlare di questa malattia.
L'ho visto recentemente in una intervista, e vorrei riportare una sua frase:

"La felicità cresce in maniera direttamente proporzionale all'accettazione, e inversamente proporzionale alle aspettative. Questo è quello che ho oggi. Non l'ho scelto io, ma ho a disposizione mille altre scelte che posso fare oggi. Posso scegliere dove andare, posso scegliere come sentirmi nel luogo dove andrò... E so che se scelgo bene sarò felice".


Ho imparato dalle malattie molto di ciò che la vita non avrebbe potuto insegnarmi in nessun altro modo.
J.W. Goethe

Nessun commento:

Posta un commento