Per una volta, mi concedo una giornata a Trento come turista.
Visito il MUSE, il nuovo museo della scienza: un edificio avveniristico, e un modo intelligente per rendere attraenti dei temi complessi, utilizzando strumenti interattivi ed educativi davvero interessanti.
Poi, un pranzo sostanzioso a base di goulash con polenta e stinco al forno, un caffé a un tavolino sotto il sole tiepido, e una passeggiata per il centro.
Riscopro questa città che attraverso così spesso da non vederla più.
E ricordo del perché me ne innamorai tanti anni fa quando la vidi per la prima volta, e del perché ancora oggi qui mi sento un po' a casa.
Come mi riesce difficile vedere ciò che è davanti ai miei occhi! L. Wittgenstein
Ho deciso di dare voce all’umanità e alla vita nella loro bellezza. Di dare spazio e valore ai piccoli semi di fiducia e meraviglia in ciò che vedrò, sentirò, leggerò, vivrò. Questo non è cieco ottimismo, non è negare la realtà dei fatti ne’ fingere che vada tutto bene. E' la scelta consapevole di guardare anche altro, di rivolgere lo sguardo anche a ciò che di buono ci circonda, d’imparare a vedere il mondo e la vita con occhi nuovi...
venerdì 29 novembre 2013
lunedì 25 novembre 2013
Un tuffo nel passato
Nel sobborgo vicino alla città il tempo si è fermato.
La trattoria familiare con ottimi piatti tipici ha un arredo originale anni '70 che farebbe la gioia degli amanti del vintage, e offre porzioni generose che sfidano il minimalismo e gli "impiattamenti" sofisticati.
Poco lontano la pasticceria, con qualche polverosa scatola di cioccolatini in vetrina, è unica nel suo genere. Resiste da cinquant'anni a qualunque tentativo di ammodernamento. I tavolini sono ricoperti da tovaglie di plastica a fiori, una distesa di brioches di dimensioni spropositate è a disposizione dei clienti, e gli abituée, in gran parte anziani, possono mettersele da soli in un sacchetto da asporto per la colazione della domenica mattina. Ma il pezzo forte è lei, la pasticcera, Nonna Gina la chiamano. Ha la forma di una delle sue brioches, zoppica un po' ma non si ferma un momento, ha l'aria spiccia e decisa di chi ne ha viste tante, non si fa incantare, e al primo sguardo inquadra chi ha davanti.
In questi luoghi mi sento a casa. Qui l'immagine è nulla, ma la qualità è buona, l'atmosfera rassicurante. Un senso di continuità e stabilità mi pervade, e il sorriso di nonna Gina fa il resto.
La trattoria familiare con ottimi piatti tipici ha un arredo originale anni '70 che farebbe la gioia degli amanti del vintage, e offre porzioni generose che sfidano il minimalismo e gli "impiattamenti" sofisticati.
Poco lontano la pasticceria, con qualche polverosa scatola di cioccolatini in vetrina, è unica nel suo genere. Resiste da cinquant'anni a qualunque tentativo di ammodernamento. I tavolini sono ricoperti da tovaglie di plastica a fiori, una distesa di brioches di dimensioni spropositate è a disposizione dei clienti, e gli abituée, in gran parte anziani, possono mettersele da soli in un sacchetto da asporto per la colazione della domenica mattina. Ma il pezzo forte è lei, la pasticcera, Nonna Gina la chiamano. Ha la forma di una delle sue brioches, zoppica un po' ma non si ferma un momento, ha l'aria spiccia e decisa di chi ne ha viste tante, non si fa incantare, e al primo sguardo inquadra chi ha davanti.
In questi luoghi mi sento a casa. Qui l'immagine è nulla, ma la qualità è buona, l'atmosfera rassicurante. Un senso di continuità e stabilità mi pervade, e il sorriso di nonna Gina fa il resto.
Saper rivivere con piacere il passato è vivere due volte. Marziale
venerdì 22 novembre 2013
Sorpresa
Un'ora di auto dopo, sull'Appennino, di colpo un altro mondo. Cielo plumbeo, neve fitta che scende, trenta centimetri già a terra, strada quasi impraticabile. Una nevicata improvvisa e massiccia, una metamorfosi repentina e surreale: dalla primavera al pieno inverno in pochi chilometri. Le colline ancora verdi cedono improvvisamente il passo a un paesaggio incantato e silenzioso.
Al ritorno in città, nessuna traccia di neve ne' di cieli grigi.
Quasi mi sembra di aver vissuto un sogno nel paese di Babbo Natale.
Quando quella polvere magica copre ogni cosa, so che la natura non lascia nulla al caso. S. Littleword
mercoledì 20 novembre 2013
Contatto
Alla fermata del bus una bimba mi avvicina.
Non parla italiano, ma vuole comunicare con me.
Mi mostra il suo quaderno da colorare, indica oggetti e persone, fa buffe faccette e mi coinvolge nel suo mondo.
In qualche strano modo riusciamo a capirci, e anche a ridere assieme.
Una tale spontaneità e naturalezza, un tale desiderio di contatto che mi pare evidente l'unità che collega gli esseri umani al di là della superficie.
Attraverso il contatto ogni tu coglie un alito del Tu, cioè della vita eterna. M. Buber
Non parla italiano, ma vuole comunicare con me.
Mi mostra il suo quaderno da colorare, indica oggetti e persone, fa buffe faccette e mi coinvolge nel suo mondo.
In qualche strano modo riusciamo a capirci, e anche a ridere assieme.
Una tale spontaneità e naturalezza, un tale desiderio di contatto che mi pare evidente l'unità che collega gli esseri umani al di là della superficie.
Attraverso il contatto ogni tu coglie un alito del Tu, cioè della vita eterna. M. Buber
venerdì 8 novembre 2013
Mi piace
Lo so, lo so.
E' solo l'inizio di Novembre. E' il trionfo del più bieco consumismo. E' soltanto un modo per farci comperare cose inutili. E' uno schiaffo alla miseria, con questa crisi poi. Si è perso completamente il vero significato. Sarebbe meglio essere sobri, misurati e fare beneficenza. E' un inno allo spreco e alla superficialità. Eccetera eccetera.
So tutto.
Ma quando ho visto che stanno già montando le luminarie davanti al mio supermercato non ho potuto trattenere un moto di felicità.
Fate allora che ciascuna stagione racchiuda tutte le altre, e il presente abbracci il passato con il ricordo ed il futuro con l’attesa. K. Gibran
E' solo l'inizio di Novembre. E' il trionfo del più bieco consumismo. E' soltanto un modo per farci comperare cose inutili. E' uno schiaffo alla miseria, con questa crisi poi. Si è perso completamente il vero significato. Sarebbe meglio essere sobri, misurati e fare beneficenza. E' un inno allo spreco e alla superficialità. Eccetera eccetera.
So tutto.
Ma quando ho visto che stanno già montando le luminarie davanti al mio supermercato non ho potuto trattenere un moto di felicità.
Fate allora che ciascuna stagione racchiuda tutte le altre, e il presente abbracci il passato con il ricordo ed il futuro con l’attesa. K. Gibran
mercoledì 6 novembre 2013
Il gatto emiliano
Deliziosa questa foto di 79iri,
grazie a @cittadimodena
Un gatto arriva sempre quando lo si chiama, a meno che non abbia qualcosa di meglio da fare.
B. Adler
venerdì 1 novembre 2013
Un piccolo gesto gentile
Inizia a piovere.
Non ho l'ombrello, non ci sono ripari nelle vicinanze e non voglio arrivare fradicia all'appuntamento.
Vicino a me un operatore ecologico sta svuotando i cestini della spazzatura. Ho un'idea.
Mi avvicino, e sorridendo gli chiedo se può darmi un sacchetto per ripararmi la testa.
Mi guarda per un momento un po' stupito, poi annuisce, e in un attimo costruisce un cappellino utilizzando uno dei suoi sacchetti verdi per la differenziata.
Pochi gesti, un atto di gentilezza che illumina tutta la giornata.
Il 13 Novembre sarà la Giornata Mondiale della Gentilezza. A volte basta davvero poco per diventarne portatori sani.
Se ci facciamo caso, ogni giorno troviamo la gentilezza sul nostro cammino. P. Ferrucci
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