giovedì 19 agosto 2010

Un gatto per amico

Vicino a casa mia c’è uno stabile semidiroccato, disabitato da decenni, circondato da un grande giardino. Col tempo, vi si è insediata una comunità di gatti, ben accetta dagli abitanti del quartiere. Ogni giorno assisto a scene buffe, tenere, a volte improbabili.

Il vecchietto che ogni giorno, con qualunque clima, arriva in bicicletta a portare da mangiare. E che l’inverno scorso nella neve alta ha spalato un sentierino largo appena 10 centimetri, per permettere ai gatti di raggiungere il cibo…

La signora elegante, abito blu, sandalo, fresca di parrucchiere, che fa lunghe conversazioni con i mici, sfoderando una vocetta da bambina…

L’omone massiccio e tatuato che si preoccupa se qualche gatto non risponde all’appello…


Se pensiamo ai milioni di gatti torturati e massacrati nel medioevo perchè ritenuti creature demoniache, allora possiamo solo essere fiduciosi nel percorso che l’umanità sta facendo. Il crescente rispetto per le altre forme di vita, la nascita di una coscienza collettiva che giudica certi atti atroci e punibili dalla legge, sono segni chiari del processo evolutivo in atto.


“L’uomo è civile nella misura in cui sa comprendere il gatto” J. Cocteau

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