mercoledì 30 maggio 2012

Fiducia, nonostante tutto

"La Fiducia è il sole che bonifica le paludi 
e fa nascere i germogli della vita nell’animo degli uomini.
E
’ la leva del futuro che trasforma 
la debolezza in forza
 e la paura in coraggio.
Nasce dal cuore degli uomini 
e li conduce al cuore dell’Universo".
R. Assagioli

lunedì 28 maggio 2012

Planet Earth





"Nonostante i suoi inganni, travagli e sogni infranti, questo è pur sempre un mondo meraviglioso"

lunedì 21 maggio 2012

La terra ha tremato

Il terremoto di sabato notte non mi ha danneggiato direttamente, e mi considero fortunata. 
Soprattutto, sono stupita e commossa dalle tante persone che mi stanno contattando per sapere come sto, e per farmi sentire la loro presenza. 
Persone lontane, che non sentivo da tempo, alcune dall'estero. 
L'affetto e la vicinanza che mi state mostrando, davvero, mi scalda il cuore. 
Grazie.


Non abbiamo tanto bisogno dell'aiuto degli amici, quanto della certezza del loro aiuto. Epicuro

Nel cuore della notte

E’ seduto al buio.
Circondato dal silenzio e dal vuoto, 
si chiede come mai è ancora lì.
Per un momento si era illuso 
che sorgesse il sole.
Invece no. Il buio pare interminabile.
Ha chiesto, ha pianto, ha pregato, 
ha gridato, si è interrogato.
Si è tormentato con mille dubbi, 
mille domande.  
Si è accusato, giudicato, compatito.
Nei momenti peggiori è arrivato a pensare che tutto quel buio 
fosse colpa sua.
Il buio persiste.
E lui sta lì.
Ha provato e riprovato. 
Davvero, non sa cosa fare. 
Nel più totale sconforto, attende.
Non succede nulla.
La realtà è buia e immobile.
E così si sente lui. Buio e immobile.
Inerte.
Poi si ricorda. Qualcuno gli disse una frase, tanto tempo fa.

Nella tua assoluta assenza di speranza troverai la tua unica speranza

Le parole rimbombano nel suo cuore.
Un piccolo impercettibile movimento.
Qualcosa finalmente succede.
Qualcosa si scioglie.
Una nuova fiducia sta nascendo.
All’orizzonte, appare il primo raggio dell'alba.

mercoledì 16 maggio 2012

Ognuno è il migliore

"Mi sembra sempre di confrontarmi 
con gli altri, di considerarmi 
o superiore o inferiore, 
migliore o peggiore.
I momenti di superiorità sono esaltanti, 
ma i rari momenti di vera felicità
sono quelli in cui mi sento uguale.
Non esiste "il migliore" 
in un mondo d'individui"


H. Prather 

lunedì 14 maggio 2012

L'attimo fuggente

La serata è insolitamente calda, 
la città è viva e vociante come se fosse festa, i tavoli all'aperto 
invitano a gustare la cena con calma, 
chiacchierando, bevendo del buon vino e assaporando i cibi di stagione. 
Oggi c'era troppa afa, 
domani dicono che pioverà, ma adesso, 
qui e ora, possiamo godere di questo perfetto assaggio d'estate. 



Chi vuol esser lieto sia: del doman non v'è certezza. L. De' Medici

venerdì 11 maggio 2012

Una sera di Maggio

Esco a fare due passi. 
Vicino a casa c'è un grande giardino fiorito. 
Un tripudio di rose colorate. Fiori di ogni forma e dimensione straripano dal recinto e sporgono sul marciapiede, spandendo un profumo incantevole. 
Subito a fianco, all'angolo della strada, c'è un tabernacolo dedicato alla Madonna. Ogni sera di Maggio un gruppetto di abitanti del quartiere si ritrova a recitare il rosario.
L'aria tiepida, i colori dei fiori, la sommessa litania della preghiere, qualche invitante aroma di cena dalla finestre aperte.  
Improvvisamente, mi sembra di essere in un'altra epoca e in un altro luogo. 
Mi coglie una tenera nostalgia per un tempo in cui la vita sembrava fatta di piccole cose semplici e tutti i problemi erano lontani. 
Torno a casa avvolta da una sorta di quieta armonia.


Tutto sembra possibile in Maggio. E.W.Teale


martedì 8 maggio 2012

Liberi siamo noi


E' chiuso in una Gabbia. 
E’ lì dentro da così tanto tempo che non ricorda nemmeno più che quella è una Gabbia. Crede che sia il Mondo.
Un tempo la Gabbia fu davvero accogliente. Luminosa, pulita, profumata di fresco, con le sbarre che scintillavano al sole. Tanto accogliente che lui vi si accomodò, e non sentì lo scatto della serratura. Finalmente un bel posto confortevole e sicuro, pensò. Nulla turberà più la mia tranquillità. 
Finalmente è tutto sistemato. 
Il tempo è passato. 
La Gabbia è sempre uguale a se stessa. Lui conosce ogni pietra, ogni angolo, ogni fessura. Sempre solida, è, ma mostra i segni del tempo. L’intonaco ingiallito e screpolato, le macchie di muffa sulle pareti, le crepe sul soffitto, le sbarre un po’ arrugginite. Lui prova a sistemarla, fa qualche lavoretto, ma c’è qualcosa che non va. Non riesce più a goderne come una volta. Forse è perché hanno costruito dei palazzi davanti, e non entra più tanta luce. O forse perché incomincia a provare una strana inquietudine. Si accorge dei suoni che vengono da fuori: musica, clacson, voci, risate. Vita, insomma. E tutta questa protezione, tutta questa sicurezza, incominciano a stargli strette. 
La Gabbia non è più così piacevole. Forse fuori c’è altro. Forse, e quasi si vergogna a pensarlo, avrebbe voglia di uscire un po’. Ma come, si dice, dopo tutto questo tempo? Dopo che hai creduto che la Gabbia fosse tutto, adesso cosa sono questi pensieri ribelli, si ammonisce, dove pensi di andare, cosa vorresti fare?  E’ solo che sei stanco, hai bisogno di riposarti, dormici su e vedrai che domattina starai meglio. 
Si, forse è solo un po’ d’indigestione. Lui zittisce i pensieri ribelli e si rimette giù, buono, domani starò bene. 
Ma i pensieri insistono. La Gabbia diventa sempre più insopportabile. I rumori all'esterno sempre più intensi. Come posso fare? Pensa, forse sto diventando pazzo. Forse vorrei davvero uscire da qui.
Si sente qualcosa, uno strano cigolio. Le sbarre della Gabbia si aprono. Una voce dolce da fuori lo chiama “vieni, puoi uscire ora”. Lui è perplesso, non si fida. La voce insiste “guarda, qui è bellissimo, c’è il sole, c’è aria fresca, vieni, non avere paura”. Lui si avvicina cautamente all’uscita e guarda fuori. Per la prima volta da tanto tempo vede un albero, vede il sole, vede una mano tesa. Nella luce abbagliante non capisce di chi è quella mano. Ma la voce è morbida e calda "forza, ancora un piccolo passo, sono qui ad accoglierti, ma quel passo lo devi fare tu".
Lui è in bilico. Guarda indietro, guarda quello che è stato per tanto tempo il suo mondo. Si, pensa, è un po’ sgretolato, un po’ malridotto, ma lo conosco, non mi riserva sorprese, mi ci sono trovato così bene, forse potrei ancora starci comodamente. Forse se resisto ancora un po' tornerò a starci bene come prima. 
Poi guarda fuori, davanti a sé, alla luce, ai colori, alla mano che lo aspetta. E’ molto attirato da questa voce, da questo mondo nuovo che si sta spalancando davanti ai suoi occhi. Ma ha paura. Chissà cosa troverò, e se poi mi sbaglio, è un gesto da incoscienti, dovrei stare qui, e cosa penseranno, non posso, non ce la faccio, non sono sicuro, ma chi credo di essere.
E’ lì, in sospeso fra due vite possibili.
La scelta è sua.
La scelta è di ognuno di noi. 


Il mondo è pieno di vivi che sembrano morti perché hanno smesso di desiderare. Ma tu puoi ancora cambiare. M. Gramellini

lunedì 7 maggio 2012

Unicità


Stazione, sala d'aspetto. 
Un uomo d'affari, giacca cravatta e valigetta d'ordinanza, legge attentamente una rivista tipicamente femminile. 
Poco più avanti, una ragazza molto giovane, acqua e sapone, è immersa nella lettura della Gazzetta dello Sport. 
Sorrido e penso a quanto siano sciocchi e superficiali i cliché, a quanto i pregiudizi e gli stereotipi chiudano la mente, e alla bellezza di poter scegliere come essere, anche partendo dalla lettura di un giornale. 
La libertà di manifestare se stessi è un privilegio inestimabile.


Sii te stesso. Tutti gli altri sono già occupati. O. Wilde

venerdì 4 maggio 2012

Ridere


Domenica 6 Maggio è la Giornata Mondiale della Risata.
Ne approfitto per ricordare che il senso dell'umorismo è un dono riservato agli esseri umani, “una modalità di gioco finalizzata al piacere”, un lampo di luce che illumina e svela un mondo nascosto.
Naturalmente, è necessario fare attenzione a non scivolare nel sarcasmo, a non utilizzare lo humour per fuggire dai problemi, o per criticare o attaccare gli altri. 
Con queste precauzioni, l'umorismo spontaneo è una benedizione. Crea condivisione, favorisce la relazione e la vicinanza. E' uno strumento impagabile per sdrammatizzare e alleggerire con intelligenza situazioni altrimenti insostenibili.
Vorrei citare a questo proposito una mente eccelsa, Oscar Wilde, che in punto di morte esclamò: "Questa carta da parati è atroce. Uno di noi due se ne deve andare".
Chapeau.


Se sei saggio, ridi.  Marziale

martedì 1 maggio 2012

Crescere

Ne sono convinta: faccio il lavoro più bello del mondo. Per me, almeno.
La relazione d'aiuto riserva delle sorprese meravigliose. 
Avvengono dei piccoli-grandi miracoli, attimi di apertura, di vero contatto.
Possono essere lampi improvvisi. Oppure semi che germogliano dopo una lunga attesa. Poter assistere a questi eventi è un dono per il quale provo una profonda gratitudine.
A volte, lo ammetto, non riesco a nascondere la commozione per la bellezza dell'essere umano che si rivela davanti a me, e per le sue infinite potenzialità. 


Ogni filo d'erba ha il suo angelo che si china e sussurra "cresci,cresci". Talmud