"La Fiducia è il sole che bonifica le paludi
e fa nascere i germogli della vita nell’animo degli uomini.
E’ la leva del futuro che trasforma
la debolezza in forza
e la paura in coraggio.
Nasce dal cuore degli uomini
e li conduce al cuore dell’Universo".
R. Assagioli
Ho deciso di dare voce all’umanità e alla vita nella loro bellezza. Di dare spazio e valore ai piccoli semi di fiducia e meraviglia in ciò che vedrò, sentirò, leggerò, vivrò. Questo non è cieco ottimismo, non è negare la realtà dei fatti ne’ fingere che vada tutto bene. E' la scelta consapevole di guardare anche altro, di rivolgere lo sguardo anche a ciò che di buono ci circonda, d’imparare a vedere il mondo e la vita con occhi nuovi...
mercoledì 30 maggio 2012
lunedì 28 maggio 2012
Planet Earth
"Nonostante i suoi inganni, travagli e sogni infranti, questo è pur sempre un mondo meraviglioso"
lunedì 21 maggio 2012
La terra ha tremato
Il terremoto di sabato notte non mi ha danneggiato direttamente, e mi considero fortunata.
Soprattutto, sono stupita e commossa dalle tante persone che mi stanno contattando per sapere come sto, e per farmi sentire la loro presenza.
Persone lontane, che non sentivo da tempo, alcune dall'estero.
L'affetto e la vicinanza che mi state mostrando, davvero, mi scalda il cuore.
Grazie.
Non abbiamo tanto bisogno dell'aiuto degli amici, quanto della certezza del loro aiuto. Epicuro
Non abbiamo tanto bisogno dell'aiuto degli amici, quanto della certezza del loro aiuto. Epicuro
Nel cuore della notte
Circondato dal silenzio e dal vuoto,
si chiede come mai è ancora lì.
si chiede come mai è ancora lì.
Per
un momento si era illuso
che sorgesse il sole.
che sorgesse il sole.
Invece
no. Il buio pare interminabile.
Ha
chiesto, ha pianto, ha pregato,
ha gridato, si è interrogato.
ha gridato, si è interrogato.
Si
è tormentato con mille dubbi,
mille domande.
mille domande.
Si
è accusato, giudicato, compatito.
Nei
momenti peggiori è arrivato a pensare che tutto quel buio
fosse colpa sua.
fosse colpa sua.
Il
buio persiste.
E
lui sta lì.
Ha
provato e riprovato.
Davvero,
non sa cosa fare.
Nel
più totale sconforto, attende.
Non
succede nulla.
La
realtà è buia e immobile.
E
così si sente lui. Buio e immobile.
Inerte.
Poi
si ricorda. Qualcuno gli disse una frase, tanto tempo fa.
Nella tua assoluta assenza di speranza troverai la
tua unica speranza
Le
parole rimbombano nel suo cuore.
Un
piccolo impercettibile movimento.
Qualcosa
finalmente succede.
Qualcosa si scioglie.
Una
nuova fiducia sta nascendo.
All’orizzonte,
appare il primo raggio dell'alba.
mercoledì 16 maggio 2012
Ognuno è il migliore
lunedì 14 maggio 2012
L'attimo fuggente
la città è viva e vociante come se fosse festa, i tavoli all'aperto
invitano a gustare la cena con calma,
chiacchierando, bevendo del buon vino e assaporando i cibi di stagione.
Oggi c'era troppa afa,
domani dicono che pioverà, ma adesso,
qui e ora, possiamo godere di questo perfetto assaggio d'estate.
Chi vuol esser lieto sia: del doman non v'è certezza. L. De' Medici
venerdì 11 maggio 2012
Una sera di Maggio
Vicino a casa c'è un grande giardino fiorito.
Un tripudio di rose colorate. Fiori di ogni forma e dimensione straripano dal recinto e sporgono sul marciapiede, spandendo un profumo incantevole.
Subito a fianco, all'angolo della strada, c'è un tabernacolo dedicato alla Madonna. Ogni sera di Maggio un gruppetto di abitanti del quartiere si ritrova a recitare il rosario.
L'aria tiepida, i colori dei fiori, la sommessa litania della preghiere, qualche invitante aroma di cena dalla finestre aperte.
Improvvisamente, mi sembra di essere in un'altra epoca e in un altro luogo.
Mi coglie una tenera nostalgia per un tempo in cui la vita sembrava fatta di piccole cose semplici e tutti i problemi erano lontani.
Torno a casa avvolta da una sorta di quieta armonia.
Tutto sembra possibile in Maggio. E.W.Teale
martedì 8 maggio 2012
Liberi siamo noi
E' chiuso in una Gabbia.
E’ lì dentro da così tanto tempo che non ricorda nemmeno più che quella è una Gabbia. Crede che sia il Mondo.
Un tempo la Gabbia fu davvero
accogliente. Luminosa, pulita, profumata di fresco, con le sbarre che
scintillavano al sole. Tanto accogliente che lui vi si accomodò, e non sentì lo scatto della
serratura. Finalmente un bel posto confortevole e sicuro, pensò. Nulla turberà più la mia tranquillità.
Finalmente è tutto sistemato.
Finalmente è tutto sistemato.
Il
tempo è passato.
La Gabbia è sempre uguale a se stessa. Lui conosce ogni pietra, ogni angolo, ogni fessura. Sempre solida, è, ma mostra i segni del tempo. L’intonaco ingiallito e screpolato, le macchie di muffa sulle pareti, le crepe sul soffitto, le sbarre un po’ arrugginite. Lui prova a sistemarla, fa qualche lavoretto, ma c’è qualcosa che non va. Non riesce più a goderne come una volta. Forse è perché hanno costruito dei palazzi davanti, e non entra più tanta luce. O forse perché incomincia a provare una strana inquietudine. Si accorge dei suoni che vengono da fuori: musica, clacson, voci, risate. Vita, insomma. E tutta questa protezione, tutta questa sicurezza, incominciano a stargli strette.
La Gabbia è sempre uguale a se stessa. Lui conosce ogni pietra, ogni angolo, ogni fessura. Sempre solida, è, ma mostra i segni del tempo. L’intonaco ingiallito e screpolato, le macchie di muffa sulle pareti, le crepe sul soffitto, le sbarre un po’ arrugginite. Lui prova a sistemarla, fa qualche lavoretto, ma c’è qualcosa che non va. Non riesce più a goderne come una volta. Forse è perché hanno costruito dei palazzi davanti, e non entra più tanta luce. O forse perché incomincia a provare una strana inquietudine. Si accorge dei suoni che vengono da fuori: musica, clacson, voci, risate. Vita, insomma. E tutta questa protezione, tutta questa sicurezza, incominciano a stargli strette.
La
Gabbia non è più così piacevole. Forse fuori c’è altro. Forse, e quasi si vergogna
a pensarlo, avrebbe voglia di uscire un po’. Ma come, si dice, dopo tutto
questo tempo? Dopo che hai creduto che la Gabbia fosse tutto, adesso cosa sono
questi pensieri ribelli, si ammonisce, dove pensi di andare, cosa vorresti
fare? E’ solo che sei stanco, hai
bisogno di riposarti, dormici su e vedrai che domattina starai meglio.
Si,
forse è solo un po’ d’indigestione. Lui zittisce i pensieri ribelli e si rimette giù,
buono, domani starò bene.
Ma i pensieri insistono. La Gabbia diventa sempre più insopportabile. I rumori all'esterno sempre più intensi. Come posso fare? Pensa, forse sto diventando pazzo. Forse vorrei davvero uscire da qui.
Ma i pensieri insistono. La Gabbia diventa sempre più insopportabile. I rumori all'esterno sempre più intensi. Come posso fare? Pensa, forse sto diventando pazzo. Forse vorrei davvero uscire da qui.
Si sente qualcosa, uno strano cigolio. Le sbarre della Gabbia si aprono. Una voce dolce da fuori
lo chiama “vieni, puoi uscire ora”. Lui è perplesso, non si fida. La voce insiste “guarda, qui è bellissimo, c’è il sole, c’è aria fresca, vieni,
non avere paura”. Lui si avvicina cautamente all’uscita e guarda fuori. Per la
prima volta da tanto tempo vede un albero, vede il sole, vede una mano tesa. Nella
luce abbagliante non capisce di chi è quella mano. Ma la voce è morbida e calda "forza, ancora
un piccolo passo, sono qui ad accoglierti, ma quel passo lo
devi fare tu".
Lui
è in bilico. Guarda indietro, guarda quello che è stato per tanto tempo il suo
mondo. Si, pensa, è un po’ sgretolato, un po’ malridotto, ma lo conosco, non mi
riserva sorprese, mi ci sono trovato così bene, forse potrei ancora starci
comodamente. Forse se resisto ancora un po' tornerò a starci bene come prima.
Poi guarda fuori, davanti a sé, alla luce, ai colori, alla mano che lo aspetta. E’ molto attirato da questa voce, da questo mondo nuovo che si sta spalancando davanti ai suoi occhi. Ma ha paura. Chissà cosa troverò, e se poi mi sbaglio, è un gesto da incoscienti, dovrei stare qui, e cosa penseranno, non posso, non ce la faccio, non sono sicuro, ma chi credo di essere.
Poi guarda fuori, davanti a sé, alla luce, ai colori, alla mano che lo aspetta. E’ molto attirato da questa voce, da questo mondo nuovo che si sta spalancando davanti ai suoi occhi. Ma ha paura. Chissà cosa troverò, e se poi mi sbaglio, è un gesto da incoscienti, dovrei stare qui, e cosa penseranno, non posso, non ce la faccio, non sono sicuro, ma chi credo di essere.
E’
lì, in sospeso fra due vite possibili.
La
scelta è sua.
La
scelta è di ognuno di noi.
Il mondo è pieno di vivi che sembrano morti perché hanno smesso di desiderare. Ma tu puoi ancora cambiare. M. Gramellini
Il mondo è pieno di vivi che sembrano morti perché hanno smesso di desiderare. Ma tu puoi ancora cambiare. M. Gramellini
lunedì 7 maggio 2012
Unicità
Stazione, sala d'aspetto.
Un uomo d'affari, giacca cravatta e valigetta d'ordinanza, legge attentamente una rivista tipicamente femminile.
Poco più avanti, una ragazza molto giovane, acqua e sapone, è immersa nella lettura della Gazzetta dello Sport.
Sorrido e penso a quanto siano sciocchi e superficiali i cliché, a quanto i pregiudizi e gli stereotipi chiudano la mente, e alla bellezza di poter scegliere come essere, anche partendo dalla lettura di un giornale.
La libertà di manifestare se stessi è un privilegio inestimabile.
Sii te stesso. Tutti gli altri sono già occupati. O. Wilde
venerdì 4 maggio 2012
Ridere
Domenica 6 Maggio è la Giornata Mondiale della Risata.
Ne approfitto per ricordare che il
senso dell'umorismo è un dono riservato agli esseri umani, “una modalità di
gioco finalizzata al piacere”, un lampo di luce che illumina e svela un mondo nascosto.
Naturalmente, è necessario fare attenzione a non
scivolare nel sarcasmo, a non utilizzare lo humour per fuggire dai problemi, o
per criticare o attaccare gli altri.
Con queste precauzioni, l'umorismo spontaneo è una benedizione. Crea condivisione, favorisce la relazione e la vicinanza. E' uno strumento impagabile per sdrammatizzare e alleggerire con intelligenza situazioni altrimenti insostenibili.
Con queste precauzioni, l'umorismo spontaneo è una benedizione. Crea condivisione, favorisce la relazione e la vicinanza. E' uno strumento impagabile per sdrammatizzare e alleggerire con intelligenza situazioni altrimenti insostenibili.
Vorrei citare a questo proposito una mente eccelsa,
Oscar Wilde, che in punto di morte esclamò: "Questa carta da parati è atroce.
Uno di noi due se ne deve andare".
Chapeau.
Se sei saggio, ridi. Marziale
Se sei saggio, ridi. Marziale
martedì 1 maggio 2012
Crescere
Ne sono convinta: faccio il lavoro più bello del mondo. Per me, almeno.
La relazione d'aiuto riserva delle sorprese meravigliose.
Avvengono dei piccoli-grandi miracoli, attimi di apertura, di vero contatto.
Possono essere lampi improvvisi. Oppure semi che germogliano dopo una lunga attesa. Poter assistere a questi eventi è un dono per il quale provo una profonda gratitudine.
A volte, lo ammetto, non riesco a nascondere la commozione per la bellezza dell'essere umano che si rivela davanti a me, e per le sue infinite potenzialità.
Ogni filo d'erba ha il suo angelo che si china e sussurra "cresci,cresci". Talmud
La relazione d'aiuto riserva delle sorprese meravigliose.
Avvengono dei piccoli-grandi miracoli, attimi di apertura, di vero contatto.
Possono essere lampi improvvisi. Oppure semi che germogliano dopo una lunga attesa. Poter assistere a questi eventi è un dono per il quale provo una profonda gratitudine.
A volte, lo ammetto, non riesco a nascondere la commozione per la bellezza dell'essere umano che si rivela davanti a me, e per le sue infinite potenzialità.
Ogni filo d'erba ha il suo angelo che si china e sussurra "cresci,cresci". Talmud
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