In una piazzola vicina a casa ogni mattina arriva Gianni il Fruttivendolo.
Parcheggia il suo furgone, mette in mostra la mercanzia, e nel giro di pochi minuti si forma un capannello di donne.
Gianni ha uno spiccato accento emiliano, è un po' brusco, dai modi spicci, ma si vede che in fondo è un buono. Le signore se lo contendono, lo blandiscono, "mi raccomando i pomodori quelli dolci che sa lei", "su mi faccia a modo che vengo tutti i giorni". Gianni pesa, incarta, incassa, a qualche cliente privilegiata riserva una battuta, ma mantiene i suoi modi sbrigativi ed efficienti.
Le donne del quartiere chiacchierano, si sfogano, si raccontano gli ultimi pettegolezzi.
Un'atmosfera calda e familiare che contrasta di netto con la fredda funzionalità del supermercato poco più avanti.
Un ritorno, forse, a un commercio dai modi più umani e dai ritmi più veri.
La storia del commercio è quella della comunicazione dei popoli. C.L. de Montesquieu
Ho deciso di dare voce all’umanità e alla vita nella loro bellezza. Di dare spazio e valore ai piccoli semi di fiducia e meraviglia in ciò che vedrò, sentirò, leggerò, vivrò. Questo non è cieco ottimismo, non è negare la realtà dei fatti ne’ fingere che vada tutto bene. E' la scelta consapevole di guardare anche altro, di rivolgere lo sguardo anche a ciò che di buono ci circonda, d’imparare a vedere il mondo e la vita con occhi nuovi...
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