giovedì 6 dicembre 2012

La felicità dalla A alla Z /6

RISCHIARE
Le abitudini e il conosciuto sono altamente rassicuranti, ma limitano moltissimo i nostri orizzonti e c'impediscono di crescere. Essere felici richiede qualcosa di più. Richiede la capacità e il coraggio di osare cose nuove, di metterci alla prova, di sfidare limiti e paure. In questo modo attiviamo parti di noi che non sapevamo nemmeno di avere, e ci scopriamo persone più ricche, più complete, e quindi più felici.

SORRIDERE
Mettersi un sorriso finto in faccia quando dentro c'è tutt'altro non è una soluzione. Al contrario, aumenta il disagio, la separazione fra la maschera pubblica e il nostro vero essere. Però, anche crogiolarsi nella sofferenza nutrendo il mito del sacrificio non serve. Molto, molto meglio, esprimere appieno la sofferenza poi metterla da parte, e comportarsi "come se" si fosse felici. Strano a dirsi, funziona. Senza negare nulla, senza soffocare nulla, scegliere di alimentare sentimenti gioiosi provoca davvero cambiamenti dentro di noi.

TUTTO L’IMPEGNO POSSIBILE
Una ricerca ha stabilito che la felicità non si ottiene standone sdraiati sotto una palma in una perenne vacanza, bensì impegnandosi fino in fondo in un' attività che coinvolge e appassiona, qualunque essa sia, dall'equitazione agli scacchi, dal cucinare al birdwatching. Questo può anche voler dire fare fatica e sacrifici: ma ne vale la pena, perché quell'attività ci coinvolge totalmente, e ci fa sentire “interi” e pienamente vivi. 
La felicità quindi non nasce dal disimpegno ne' dall'illusione di una vita facile. Al contrario. Nasce dall'impegnarsi appieno, dal compromettersi nelle cose, nella vita, dal non scegliere la via più semplice, la minor resistenza. La felicità nasce (anche) dalla fatica, dagli obiettivi raggiunti, dalla lotta per un cambiamento. Nasce dallo sporcarsi le mani, dal non restare ai margini della vita, dal coinvolgersi nelle cose, ed essere disposti a pagarne il prezzo.

Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.  M. Twain

1 commento:

  1. Ciao, rischiare e mollare le cime risuona molto in me...da sempre.
    Ti segnalo però due cose che mi sono permessa: aprire un blog (mi faresti un grande onore se lo andassi a vedere, così mi dici come lo trovi http://thedayseyes.blogspot.it/) e segnalare il tuo blog tra i "siti amici" del mio...
    Un abbraccio,
    Daisy

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