lunedì 4 luglio 2011

Vita che pulsa

Ho assistito all’esibizione di un gruppo di danzatori africani.

Si tende a pensare al sacro come silenzio, quiete, meditazione, raccoglimento. Ma il sacro non è solo questo. E’ anche danza, estasi, esplosione di vita e colori e suoni e gioia, “festosità perenne ed energia infinita”. Sacro è celebrare e cantare la vita in tutti i suoi aspetti. Questo è ciò che quei danzatori mi hanno trasmesso.
Lascio parlare questa poesia:

Voglio sapere se sai vivere con la gioia, la mia o la tua,
se sei capace di danzare con frenesia e farti colmare dall`estasi,
da cima a fondo, senza pensare di tornare in te, di stare con i piedi per terra,
senza ricordare i limiti degli essere umani.

Voglio sapere se puoi vivere con il fallimento, il tuo e il mio,
e riuscire tuttavia, fermo sul bordo del lago,
a gridare al plenilunio d'argento il tuo: "Sì".
Non mi interessa sapere chi sei o come sei giunto fin qui.
Voglio sapere se resterai con me
nel centro del fuoco senza tirarti indietro.
Oriah Mountain Dreamer





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