Si tende a pensare al sacro come silenzio, quiete, meditazione, raccoglimento.
Ma il sacro non è solo questo. E’ anche danza, estasi, esplosione di vita e
colori e suoni e gioia, “festosità perenne ed energia infinita”. Sacro è
celebrare e cantare la vita in tutti i suoi aspetti. Questo è ciò che quei
danzatori mi hanno trasmesso.
Lascio parlare questa poesia:
Voglio sapere se sai vivere con la gioia, la mia o la tua,
se sei capace di danzare con frenesia e farti colmare dall`estasi,
da cima a fondo, senza pensare di tornare in te, di stare con i piedi per terra,
senza ricordare i limiti degli essere umani.
se sei capace di danzare con frenesia e farti colmare dall`estasi,
da cima a fondo, senza pensare di tornare in te, di stare con i piedi per terra,
senza ricordare i limiti degli essere umani.
Voglio sapere se puoi vivere con
il fallimento, il tuo e il mio,
e riuscire tuttavia, fermo sul bordo del lago,
a gridare al plenilunio d'argento il tuo: "Sì".
e riuscire tuttavia, fermo sul bordo del lago,
a gridare al plenilunio d'argento il tuo: "Sì".
Non mi interessa sapere chi sei o
come sei giunto fin qui.
Voglio sapere se resterai con me
nel centro del fuoco senza tirarti indietro.
Voglio sapere se resterai con me
nel centro del fuoco senza tirarti indietro.
Oriah Mountain Dreamer
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