Aspettano passare il treno.
Quando il bestione di ferro scorre davanti a loro, e magari addirittura si ferma, i bimbi sgranano gli occhi con infinito stupore.
Lo stesso stupore che dovevano provare i bambini di cinquant'anni fa; lo stesso stupore dei nonni quando erano, essi stessi, bambini.
Siamo esseri "moderni", ma certe emozioni, certe esperienze, restano meravigliosamente le stesse.
Si parte, si parte... Signori, per dove? per dove? E guardava tutti con occhi che non erano più i suoi. Quegli occhi, di solito cupi, senza lustro, aggrottati, ora gli ridevano lucidissimi, come quelli d'un bambino o d'un uomo felice.
L. Pirandello
Mi hai fatto ricordare che l'anno scorso per un bel pò di tempo ci dovevo portare la mia nipotina a vedere i treni...che spasso!
RispondiEliminaSono sicura che con la scusa della nipotina sei tornato un po' bambino anche tu... Ciao!
RispondiEliminaSi hai ragione, rivedo in lei quello che da bambino facevo io.
RispondiEliminaFigurati che l'anno scorso proprio di questo periodo, quando tornavo dal tuo corso a Reggio Emilia, telefonavo a mia sorella di venire con la pupa per vedermi scendere dal treno, sai nella mia cittadina abbiamo solo due binari, dovevi vedere che facce che faceva la bimba...Ciao!