giovedì 27 settembre 2012

A proposito di qui-e-ora

Il cielo è grigio e piovoso. 
La stazione è affollata dai pendolari del primo mattino, e la mia mente è ancora intorpidita dal sonno.
Devo aspettare un po', cerco un posto a sedere. 
In fondo alla pensilina vedo una panchina libera. 
La raggiungo e con un sospiro di sollievo mi siedo. 
C'è qualcosa di strano ma non capisco bene cosa. 
Un uomo gentile mi si avvicina e mi dice, con un tono quasi imbarazzato "Signorina, non si è accorta che la panchina è bagnata?".  
Solo allora noto un sottile filo d'acqua che scende dal tetto della pensilina e inonda il sedile. 
Abbozzando indifferenza, e sorridendo fra me e me, ringrazio l'uomo e mi alzo. I pantaloni fradici mi ricorderanno per diverse ore che fare attenzione a dove ci si siede è un atto di necessaria consapevolezza... 

Non bisogna agire e parlare come se si stesse dormendo. Eraclito

2 commenti:

  1. Mi piace molto l'ironia e la leggerezza con cui trasmetti contenuti importanti, continua così!

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  2. Grazie, allora spero continuerai a leggermi. Ciao!

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