venerdì 12 ottobre 2012

Quasi amici

E' raro che un film di cui si sente parlare tanto, da mesi, e con toni variamente entusiastici, non deluda le aspettative. Ebbene, mi è successo con "Quasi Amici".
La storia è vera, e narra l'incontro e la "quasi amicizia" fra un ricco aristocratico tetraplegico, colto e intellettuale, immobile dal collo in giù, e un teppistello rozzo, pragmatico e vitale, con precedenti penali e poche prospettive.
Entrambi limitati e "diversi", i due faranno da stampella l'uno all'altro, e riusciranno a salvarsi a vicenda, cambiando punto di vista sulla vita e sulle cose, accettando la realtà per quella che è, e sviluppando fratellanza e solidarietà.
L'argomento impegnativo è trattato con toni da commedia intelligente, e in nessun momento cede al pietismo né alla retorica dei buoni sentimenti.
E visto che, ognuno a proprio modo, siamo tutti "diversi" e tutti "limitati", il film parla a tutti noi.
Ho riso e sorriso, ho pianto, ho riflettuto, ho ascoltato la bella colonna sonora di Ludovico Einaudi. Cosa chiedere di più a un film?

La leggerezza è un salvagente nella corrente della vita. L. Börne 




Nessun commento:

Posta un commento