sabato 3 marzo 2012

Pazienza

C'è un gatto seduto accanto al muretto. Si gode il sole tiepido, in apparenza indifferente a ciò che lo circonda.
Lo osservo per un po'.
E' placido, ma non completamente rilassato. Mi accorgo che è vigile sotto lo sguardo sornione.
Passano i minuti e non succede nulla.
Ma ecco che qualcosa spunta da una crepa del muretto, e il micio scatta con un balzo per afferrare la preda.
E' un insetto, che riesce a nascondersi di nuovo.
Il gatto non si scompone. Resta lì. Attende.
Una prova d’imperturbabile pazienza.
La pazienza è una virtù un po' fuori moda. Nella nostra cultura dell’immediato, nella realtà del tutto-subito, in cui basta un click per fare shopping o esprimere un’opinione, pazientare è una sofferenza. Eppure, l'attesa dà valore a ciò che vogliamo. La Pasqua ha senso solo se è preceduta dalla quaresima: se pilucchiamo dolci per un mese poi non ci godremo l’uovo di cioccolato.
Ma non è solo una questione di appagamento.
Cercare di cogliere un frutto prima che sia maturo ci darà solo un frutto acerbo, a volte immangiabile. Se quel frutto ha un valore per noi, bisogna saper aspettare che giunga la sua stagione. Ed essere pronti a coglierlo, perché un momento dopo è già troppo tardi.
La pazienza è l'atteggiamento di chi sta nel tempo senza forzarlo, senza precipitare l'azione prima della sua maturazione. Non va confusa con la passività. Al contrario: è un atteggiamento attivo che richiede forza, resistenza, disciplina, perseveranza. Ed è molto faticosa, perché "è un movimento opposto al nostro impulso irriflessivo a fuggire o a combattere. La pazienza ci chiede di andare al di là della scelta tra fuggire e lottare. È la terza via ed è la più difficile." (H. Nouwen)
Essere pazienti significa entrare in un ritmo universale che va oltre noi.
In definitiva, significa allinearsi con il Tempo. Certi che, al momento giusto, la maturazione giungerà.
Però… a volte la pazienza è soltanto un alibi che nasce dalla paura. Allora attenzione, che l'attesa non diventi una sterile inerzia, una rassegnata staticità, o un’esasperante cautela che ha solo il risultato di ostacolare il fluire della vita.
La difficoltà, come sempre, è riconoscere cosa richiede il momento e agire - o non agire - di conseguenza.

Nella pazienza, possiederai il tuo cuore. Luca 21, 19

2 commenti:

  1. Bel post! ottima riflessione, mi piace quando dici "Essere pazienti significa entrare in un ritmo universale che va oltre noi.
    In definitiva, significa allinearsi con il Tempo. Certi che, al momento giusto, la maturazione giungerà."
    Bellissimo.

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  2. La questione del "tempo" mi affascina molto, e certamente la vita quotidiana ci mette molto alla prova su questo tema! Grazie.

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